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César Auguste Franck

 

Musicista belga, nacque a Liegi nel 1822.
Avviato alla musica dal padre, che sognava per il figlio gli onori tributati ai fanciulli prodigi, Franck raggiunse invece assai tardi notorietà.
Studiò dapprima al conservatorio di Liegi, quindi, trasferitosi a Parigi con la famiglia nel 1835, a quindici anni venne ammesso al Conservatorio di Parigi, dove studiò con il celebre maestro A. Reicha. In quegli scoprì il piacere della composizione, attività che lo accompagnerà durante tutta la sua vita accanto alla passione per l'organo.
Lasciato il Conservatorio nel 1842, intraprese la carriera di concertista, che tuttavia si rivelò impervia per la concorrenza di pianisti illustri quali Chopin, Thalberg e Liszt. Debuttò con l'oratorio biblico Ruth (1846), che gli procurò false accuse di plagio. Sottrattosi nel 1848 ai legami imposti dalla famiglia, Franck lavorò come organista in varie chiese e, dal 1872, venne nominato professore d'organo in Conservatorio, dove ebbe come allievi il giovane Indy e, per un breve periodo, Debussy.
Una lunga malattia lo costrinse più tardi ad interrompere l'attività di compositore. Lasciò incompiuta l'opera Le valet de ferme (Il contadino), iniziata nel 1851, riprendendo l'attività di organista nella chiesa di Sainte-Clotilde (le sue improvvisazioni furono apprezzate da Liszt) e dedicandosi all'insegnamento per lunghi anni.
Nel 1872 ottenne la cattedra di organo nel Conservatorio parigino.
Coltivando segretamente la composizione, portò a termine dopo dieci anni di lavoro le otto parti del poema sinfonico Les Béatitudes, considerato poi il suo capolavoro, ma accolto con indifferenza alla prima e unica esecuzione avvenuta nel 1879. Ugual sorte toccò nel 1885 alle Variations symphoniques, per pianoforte e orchestra, entrate poi nel repertorio concertistico fra le pagine più affascinanti dell'ultimo scorcio del XIX secolo.
Esempio pressochè unico di costanza e di fedeltà alla sua missione di musicista, Franck negli ultimi anni di vita (1881-88), compose la celebre Sinfonia in re minore, il famoso Quintetto, la grande Sonata per violino e pianoforte.
Fu quest'ultima composizione a rivelare finalmente nel 1890, nell'impacciato ma sereno organista di Sainte-Clotilde, un musicista di razza.
La sua insigne posizione nella storia della musica è affidata all'adozione della cosiddetta forma "ciclica" delle sue composizioni, dove tutti i tempi sono plasmati su uno o più tempi ricorrenti, rinnovati e modificati durante lo snodarsi della composizione. Nella lenta, minuziosa elaborazione creativa Franck unì insieme la sapienza costruttiva di Bach e uno schietto fervore romantico che include le esperienze di Beethoven, di Schubert e di Schumann, filtrandole attraverso una nuova, personale sensibilità cromatica nella quale nobilmente si fondono il gesto espressivo e il rigore della forma.
Oltre le musiche citate, Franck compose due opere liriche (Hulda, rappresentata nel 1894 e Ghiselle nel 1896), alcune messe, gli oratori La Tour de Babel e Rebecca, i poemi sinfonici Redemption e Psyché, un Quartetto, tre trii, pagine pianistiche e organistiche.
La sorte gli fu sovente avversa, influenzando sia la sua produzione artistica, che sulla vita privata.
Franck morì a Parigi nel 1890 per complicazioni polmonari, sopraggiunte in seguito ad un incidente stradale.