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Dario Maggi

 

Nato a Milano nel 1944, Dario Maggi si è diplomato nel 1977 in composizione al Conservatorio di Milano con Franco Donatoni. La lezione del maestro si ravvisa nella complessità di lavori come Irrlicht (1978) per nove strumenti e Le forme riflesse (1980) per due orchestre più organo o armonium, che testimoniano una rara lucidità intellettuale nello scavo di quelle che lui stesso chiama «realtà torbide». Ha seguito seminari con Gyorgy Ligeti, Brian Ferneyhough e Hans Werner Henze. Ha studiato musica elettronica con Angelo Paccagnini (Milano) e ha frequentato stages di computer music presso il C.S.C. Padova e presso l'IRCAM. Insegna al corso di Didattica Sperimentale della Composizione e al corso di Musicologia (Tecniche di Scrittura del Novecento) presso il Conservatorio di Milano.
Segnalato con Grodek per orchestra al concorso internazionale "Luigi Dallapiccola" (Milano, 1977) ha ottenuto il primo premio al "Rimini Aterforum" (Tetra per violino solo, 1979) e al concorso internazionale "V. Bucchi" di Roma (Le pieghe nascoste delle idee per quartetto d'archi, 1981, una sorta di continua metamorfosi del materiale di base). Dal 1986 al 1994 è stato regolarmente invitato come docente presso i "Ferienkürse" di Darmstadt. Il ciclo per orchestra Progetto Trakl, iniziato su commissione della Radio Italiana (1985), è stato completato su invito dell'Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese ("Musica Viva/Munchener Biennale", 1994). Sue composizioni sono state eseguite al Centre Pompidou di Parigi, in parecchie città europee e presso i maggiori festival italiani di musica contemporanea.
Tra le sue opere si distinguono: Metafore della risonanza (1996), scritto per Musica Presente-Musica in Europa, una rassegna organizzata dalla rivista Musica/Realtà e dal Teatro alla Scala; Brenned per pianoforte solo (1982); Tre pezzi per flauto e arpa (1983); Sotto la luna ferma sulle Ande per soprano e pianoforte; Olimpia per soprano e 7 strumenti e Im Fimsteren Wald per soprano, clarinetto/clarinetto basso, marimba, pianoforte e live electronics (1993).

 

Da www.milanomusica.org