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Flotsam and Jetsam

 

Band storica, quella dei Flotsam and Jetsam, appartenente a quella che fu indicata come la seconda 'ondata' di thrash metal proveniente dalla mitizzata Bay Area.
Tra i fondatori (Phoenix, 1985) figurano il drummer Kelly Smith e lo spiritato bassista Jason Newsted. Subito dopo la pubblicazione dell'ottimo "Doomsday For The Deceiver", i Metallica (in seguito alla tragica morte del grande Cliff Burton) 'scippano' Newsted ai Flosam, i quali, pur perdendo il vero 'motore' ritmico della band, riescono a confermarsi su livelli discreti anche col successivo "No Place For Disgrace".
Successivamente arriva il contratto con la MCA e l'illusione di un supporto manageriale che lascerà purtroppo decisamente a desiderare.
Infine, col cambio di gestione occorso ai 'piani alti' della multinazionale, i Flotsam si ritroveranno a dover ricominciare praticamente da zero. Il ritorno alla Metal Blade e la pubblicazione di "Unnatural Selection" sembrano comunque aver garantito una tranquilla vecchiaia a questi testardi veterani, davvero 'duri a morire'.
"Doomsday For The Deceiver" (1986 - Metal Blade): disco ispirato e forte di un songwriting davvero geniale, "Doomsday For The Deceiver" è uno dei migliori albums del 1986, nonché uno dei dischi thrash metal più esaltanti di sempre. Gli sferzanti riffs chitarristici, una sezione ritmica che si contorce su se stessa come un rettile ed un vocalist in splendida forma, marchiano a fuoco un platter che induce inevitabilmente all'headbangin' più sfrenato. Grandi "Hammerhead", la spassosa "Fuhrer" e la mitizzata "Flotzilla".
"No Place For Disgrace" (1987 - Elektra): i Flotsam riescono a digerire in maniera accettabile la fuga dell'ottimo bassista Jason Newsted, e sfoggiano un disco più ragionato rispetto al precedente, ma sempre molto curato a livello di scrittura. La complessa "Escape From Within" lo testimonia appieno, così come la lunga title-track. Francamente spassosissima la (valida) cover di Elton John, "Saturday Night's Alright (For Fighting)". Nel disco abbondano comunque le porzioni integralmente strumentali (un po' sulla scia di "Master Of Puppets" dei 'Tallica), e la lunga "The Jones" ne rappresenta un esempio decisamente riuscito.
"Unnatural Selection" (1999 - Metal Blade): influenze nette nei 'nuovi' Flotsam (in seguito ad un rimpasto in line-up) sono certamente act del calibro di Soundgarden e Life of Agony,  senza dimenticare l'ultima incarnazione della Rollins Band . Il risultato è un sound piuttosto groovy, dai ritmi deliberatamente lenti e ponderosi, ma senza dubbio avvincente: brani come "Promise Keepers", "Way To Go" o "Win, Lose Or Dead" sono ben strutturati, per non parlare delle irresistibili "Brain Dead" o "Liquid Noose".
La conclusiva "Welcome To The Bottom", infine, pare davvero un'outtake da "...And Justice For All". Un lavoro tutto sommato rimarchevole.

 

Michele Dicuonzo