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Franz Joseph Haydn

 

Compositore tedesco, nacque a Rohrau nel 1737.
Giovane di modesta estrazione sociale, a circa otto anni entrò nel coro della chiesa di Santo Stefano di Vienna, dove rimase fino alla mutazione della voce; nel frattempo, si dedicò allo studio del violino, dell'organo e della composizione.
Impartendo lezioni e svolgendo funzioni di accompagnatore nella scuola di canto tenuta da Nicola Porpora, poté dedicarsi alle sonate per cembalo e quartetti che, eseguiti in circoli privati, iniziarono a diffondere la fama del musicista già verso il 1755. Nel 1757 venne nominato Kappelmeister a Grosswardein e qualche anno più tardi venne ammesso alla corte dell'Arcivescovo Colloredo, a Salisburgo, dapprima supplendo Leopold Mozart e Antonio Salieri, e quindi sostituendo il grande W. A. Mozart, al quale era legato da profonda amicizia. Ottenuta la carica di direttore musicale nella cappella del conte Morzin, a Lukaweç, sposò nel 1760 la figlia di un parrucchiere viennese che la tradizione tramanda come donna dispotica e litigiosa.Nominato secondo maestro di cappella alla corte del principe Pal Antal Esterhàzy a Vienna, ne assunse poi la direzione (1769). La sua vita si svolse quasi sempre a Vienna, da cui partì soltanto due volte in occasione di viaggi a Londra dove soggiornò tra il 1791 -1792 e il 1794-1795. Nella prima tournée si affermò con l'esecuzione di sei sinfonie (il genere di composizione che egli portò ad un inedito splendore compositivo), ottenendo la laurea honoris causa dalla famosa Università di Oxford.
Il secondo viaggio gli regalò successi ancor più prestigiosi. La grandezza del compositore fu tale che, ancora vivente, nel 1795 gli fu consacrato un monumento nella città natale. Dopo aver ampliato e perfezionato nella forma che fu poi di modello a Mozart e a Beethoven, la sonata per pianoforte e la sinfonia, Haydn negli ultimi anni della sua vita esemplarmente operosa si accinse —risentendo anche del clima romantico — alle grandi opere oratoriali: La Creazione, ispirata al Paradiso perduto di Milton e Le stagioni, su testo del poeta inglese James Thomson, che basterebbero da sole ad assicurare alla storia il suo prestigioso genio musicale.
Il primo oratorio, eseguito il 29 aprile 1798 e il secondo il 24 aprile 1801, suggellarono la fama del musicista. La vicenda artistica di Haydn, spesso superficialmente rapportata al gusto di un Settecento frivolo ed elegante, svela in realtà la consapevolezza d'un grande artista, operante in un superiore piano di civiltà, alla pari con Mozart, e portato ad anticipare e preparare una sensibilità moderna pur nel garbo spesso sottilmente ironico dei suoi innumerevoli Minuetti. La sua musica si svolge spesso in polemico dialogo con gli eventi storici avvenuti nella sua lunga carriera, continuamente verificata sulle vicende storiche e artistiche del suo tempo, e profondamente incidente sull'arte di Mozart, di Beethoven, di Schubert e persino di Rossini che, giovanissimo, fu il primo a presentare in Italia Le stagioni.
Nella sua lunga vita, soltanto esteriormente legata alla fortuna delle corti, si compie e si scioglie la crisi del musicista ansioso di rivendicare anzitutto un nuovo senso della dignità umana. Il garbo che gli era proprio e la generosa attitudine alla più larga comprensione delle ristrettezze spirituali del suo tempo, particolarmente sensibili nel campo della musica, uniti peraltro ad una incorruttibile fermezza morale, se pure trattennero Haydn da vistosi atteggiamenti di protesta, legarono anche al suo nome il riscatto del musicista dalla tirannia della società. Basterà ricordare l'episodio della Sinfonia detta degli Addii (1773) nel corso della quale i vari strumentisti, spegnendo ciascuno la candela del proprio leggio, abbandonavano l'uno dopo l'altro il posto, affidando al gesto il compito di rivendicare un nuovo rispetto della personalità umana.
E fu anche per questo che Haydn non disdegnò di inserire nell'eleganza della forma ritmi e atteggiamenti della musica popolare. Il primo incontro e il primo scontro della musica con le esigenze di un tempo nuovo avvengono, appunto, nella coscienza e nell'opera di Haydn che già i contemporanei salutarono come un maestro, come un "padre", come un esempio. In tale atteggiamento, anche al di là delle numerosissime composizioni e delle loro inedite e pregnanti soluzioni tecniche, armoniche e strutturali che rendono ancor viva e attuale la sua produzione, è da ricercare la novità umana ed artistica di Haydn.
Il ricchissimo catalogo della sua musica comprende, tra l'altro, più di cento Sinfonie, e quasi altrettanti Quartetti, Trii e Sonate per pianoforte, una quindicina di opere teatrali, numerose cantate profane e alcune Messe tra le quali quella in tempore belli (1797), detta anche "dei timpani ", straordinaria nel sintetizzare musicalmente le speranze più che i timori di una nuova società, così come dal complesso della sua musica si libera, svincolandosi dai rigori del contrappunto accademico, la melodia come forza capace di organizzare un nuovo discorso musicale.
Haydn morì a Vienna nel 1809.