Paul McCartney
James Paul McCartney nasce il 18 giugno 1942 a Liverpool, Inghilterra; la sua famiglia vive nel rione di Allerton, appena ad un miglio dalla casa di John Lennon; i due, conosciutisi ad una festa parrocchiale diventano subito amici, condividendo soprattutto lo stesso grande amore per la musica.
Il primo pensiero, quindi, come succede ad ogni adolescente sognatore che si rispetti, è quello di fondare un gruppo e i due si mettono subito all'opera per realizzare questo desiderio così ardente. In pratica, si può dire che già da questi lontani inizi si sia formato il nucleo principale dei futuri Beatles, se pensiamo che viene subito cooptato George Harrison e, più tardi, il batterista Ringo Starr. Formatosi nel '56 questo gruppo di imberbi ragazzini diventano i Beatles nel 1960.
Le personalità dei tre sono abbastanza differenziate, anche se com'è naturale alcuni elementi propendono maggiormente alla trasgressione mentre altri si dimostrano più equilibrati; com'è il caso di Paul, dedito fin da subito alla composizione di quel tipo di canzone lirico-struggente che diventerà una sua caratteristica inconfondibile. Inoltre, da serio musicista qual è, non dimentica il puro aspetto tecnico-strumentale della musica, tanto che ben presto diventa, da semplice bassista, un vero e proprio polistrumentista, cimentandosi anche con la chitarra e un po' con le tastiere. Questo fa si che un altro punto forte del musicista McCarteny sia l'arrangiamento.
Dei quattro, poi, Paul è indubbiamente il più "angelico", quello insomma che piace alle mamme e alle ragazzine di buona famiglia. E' lui che tiene i rapporti con la stampa, che si occupa delle pubbliche relazioni e dei fan, in contrasto con l'immagine logora e usurata che vorrebbe il genio sempre incompreso e "maledetto". Inutile dire che quella è l'epoca in cui anche l'altro genio del quartetto, John Lennon, firma le sue canzoni più memorabili; molti dei brani più memorabili degli "scarafaggi" (questo è il significato di beatles in italiano), sono in realtà firmati da entrambi. Sono pezzi in cui ancora oggi i fan discutono su a chi si debba l'apporto decisivo: se a Paul o a John.
La verità sta nel mezzo, nel senso che entrambi erano enormi talenti, i quali lo hanno fortunatamente profuso a piene mani per la gloria sempiterna dei Beatles. Tuttavia, non va dimenticato che il maggior album del quartetto inglese, l'album che è stato considerato la più grande opera rock mai scritta, "Sgt Pepper", è in gran parte opera di Paul. In mezzo a tutto questo, comunque, una parola va spesa anche per George Harrison, talento niente affatto disprezzabile e che anzi meriterebbe anch'esso l'appellativo di "genio".
La carriera dei Beatles è stata quello che è stata ed è inutile ripercorrere qui i fasti della più grande band mai esistita. Va qui però ricordato che, durante la parabola discendente, è merito di McCartney se andarono in porto quei progetti pensati per cercare di risollevare le sorti del gruppo; come ad esempio il film "Magical Mistery Tour" o come il documentario "verità" "Let It Be". Inoltre, va sicuramente ricordata l'insistenza di Paul perché la band ricominciasse ad esibirsi dal vivo. Ma la fine dei Beatles era vicina e nessuno poté farci niente.
Il 12 marzo 1969, infatti, Paul sposa Linda Eastman e cambia registro alla propria vita. Come beatle, offre ai fans un'ultima grande prova nell'album "Abbey Road" (appunto del 1969) ma nel dicembre dello stesso anno annuncia il suo abbandono del gruppo. Pochi mesi dopo i Beatles cessano di esistere.
McCartney, sempre affiancato dalla fedele Linda, inizia una nuova carriera, alternando prove solistiche di buona qualità a colonne sonore e collaborazioni con altri musicisti. La più duratura è quella che lo vede attorniato dai Wings, gruppo da lui voluto nel 1971 e che di fatto, anche a detta dei critici, non sarà mai molto più di una semplice emanazione del genietto inglese. Ad ogni modo, la sua carriera è un susseguirsi di successi, fra premi, dischi d'oro e record di vendite: nel 1981, anche l'esperienza con i Wings si conclude.
Negli anni '80 McCarney continua la sua serie fortunata duettando con star come Stevie Wonder o Michael Jackson, e riappare dal vivo, dopo diversi anni, a cantare "Let it Be" nel gran finale del Live Aid di Bob Geldof (Londra, 1985). Ma il vero ritorno "on stage" avverrà nel 1989, con un tour mondiale che per quasi un anno lo mostrerà in forma smagliante assieme a musicisti di ottimo calibro. Per la prima volta dopo lo scioglimento, Mc Cartney esegue dal vivo alcune delle canzoni più celebrate dei Beatles.
Nel 1993, nuovo tour mondiale, poi la sorpresa: Paul, George e Ringo si riuniscono in studio nel 1995 per lavorare su due canzoni lasciate in sospeso da John, "Free as a Bird" e "Real Love", due nuove "Beatles song" dopo 25 anni. I vecchi compagni lavorano ancora con lui all'uscita della monumentale "Beatles Antology" e sono al suo fianco, nel 1988, in una ben più triste occasione: la cerimonia funebre per Linda Mc Cartney, che lascia Paul vedovo dopo vent'anni di matrimonio. Dopo questo duro colpo, l'ex-beatle intensifica le iniziative a favore delle associazioni animaliste e per la diffusione della cultura vegetariana.
Nel 2002 è uscito il suo album nuovo ed ha intrapreso un ennesimo, clamoroso tour in giro per il mondo, culminato nel concerto tenutosi al Colosseo di Roma davanti a migliaia di fan. Paul, nell'occasione, era accompagnato dalla nuova moglie, la modella disabile (anni fa, ha purtroppo perso una gamba per una malattia) Heater Mills.