Quando Bach puntava i piedi
Era forse destino che sin dal momento del proprio formale insediamento nella carica di Kantor della Thomasschule di Lipsia, il 1° giugno del 1723, Bach si trovasse in una posizione di difficoltà nei confronti delle autorità costituite. Per l'intera durata del suo rapporto con "la città dei tigli", Bach dovette polemicamente confrontarsi con il Consiglio Comunale, con il Concistoro Ecclesiastico, con il Rettorato della secolare Scuola di San Tommaso (fondata a metà del Duecento) e con l'Università e sostenere vigorosamente, con ricorsi, memorie e repliche, spesso investendo anche il sovrano che da Dresda governava il Ducato di Sassonia, le proprie ragioni e i propri desiderata al fine di migliorare la qualità del servizio musicale che egli era tenuto a prestare. In quella situazione di rapporto disagiato - a Bach si rimproverò in più circostanze la mancata osservanza dei regolamenti e delle ordinanze - venne coinvolta, e non una sola volta, anche la Johannes-Passion, la cui prima esecuzione ebbe luogo nella Nikolaikirche (allora, la chiesa principale di Lipsia, sede del sovrintendente ecclesiastico Salomon Deyling) il 7 aprile (Venerdì Santo) del 1724.
Quell'esecuzione era stata preceduta da un curioso episodio che aveva visto il Thomaskantor soccombere di fronte alle disposizioni dell'autorità costituita. Secondo le direttive emanate per l'occasione, quel Venerdì Santo la Passionsmusik (questo il termine allora applicato per opere di questo genere) avrebbe dovuto essere eseguita nella Chiesa di San Nicola, ma Bach aveva annunciato con apposita locandina e senza richiedere la dovuta autorizzazione, che la sua Passione sarebbe stata presentata in San Tommaso. Poiché il presidente della Nikolaikirche, Johann August Hölzel, aveva vivacemente protestato presso il Consiglio Municipale, il 3 aprile il cancelliere di quel consesso, Johann Zacharias Trefurth, aveva notificato una diffida, imponendo al Thomaskantor di eseguire la Passionsmusik in San Nicola e di voler provvedere, a spese del Consiglio, a fare affiggere un comunicato stampa. A questa intimazione Bach aveva obbedito con un avviso del seguente tenore: "Allorquando i testi della Passione erano già stati stampati, è piaciuto al Nobilissimo e Sapientissimo Consiglio che l'esecuzione di quest'ultima, venerdì prossimo a Dio piacendo, abbia luogo nella Chiesa di San Nicola e che per l'avvenire secondo la consuetudine le Musiquen [vale a dire, le cantate] per le domeniche e le festività vengano ugualmente alternate; la qual cosa noi abbiamo voluto portare a conoscenza dei signori auditores".
Il tenore di questo annuncio, provocatorio e derisorio nel suo esordio, non era piaciuto alle autorità e al sovrintendente Deyling; questi aveva convocato il Kantor e, come risulta da una sua comunicazione formale del 23 maggio, gliene aveva chiesto giustificazione. In particolare gli aveva sottoposto la questione "se avesse ricevuto dal Senato l'ordine di dare pubblicità a queste disposizioni sotto tale forma"; Bach aveva risposto negativamente e aveva dichiarato che si era sbagliato, che sperava di essere perdonato in quanto forestiero e non ancora a conoscenza delle consuetudini locali, che per l'avvenire avrebbe prestato maggiore attenzione e che trovandosi in analoghe circostanze si sarebbe messo in comunicazione col sovrintendente.
Da quanto è stato qui riferito risulta, dunque, che il libretto della Johannes-Passion era stato stampato in vista dell'esecuzione e per essere distribuito ai fedeli; sfortunatamente, nessun esemplare di quella tiratura (né delle successive versioni dell'opera) ci è stato tramandato, impedendo in tal modo di risolvere più di un problema relativo a quel capolavoro e in particolare, probabilmente, di identificare l'autore del testo.
Alberto Basso (da www.sistemamusica.it)