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Robert Schumann

 

Compositore tedesco, nacque a Zwickau, Sassonia nel 1810.
Il piccolo Schumann venne iniziato all'educazione musicale a sei anni, ma soltanto verso il 1819 manifestò una profonda e totale vocazione alla musica. Assecondato dal padre, libraio ed editore, ma ostacolato dalle madre. Preoccupata d'avviare il figlio ad una carriera redditizia, Schumann dovette rinunziare alle lezioni che Weber era disposto ad impartigli.
Attratto dagli studi letterari, frequentò con profitto il ginnasio della città natale, intraprendendo più tardi, verso il 1828, gli studi di giurisprudenza presso le università di Lipsia e di Heidelberg. Soltanto intorno ai vent'anni si dedicò esclusivamente alla musica, avendo per maestro di pianoforte Friedrich Wieck, del quale sposò poi la figlia Clara, eccellente pianista. Costretto dalla distorsione di un dito ad accantonare l'idea della carriera concertistica che pure gli si profilava brillantissima, Schumann si consacrò alla composizione, esercitando con illuminata sapienza anche la critica musicale, attraverso riviste dell'epoca e della Neue Zeitschrift für Musik (Nuova rivista di musica). Fu compositore di fama, ed intorno ai trent'anni poteva vantare esecuzioni di sue musiche da parte di Liszt.
Si fece sostenitore delle nuove generazioni contro ogni accademismo conservatore, e la sua ardente e continua battaglia culturale lo portò a rilevare e a rivelare per tempo il genio musicale di Chopin, Berlioz, e Brahms. Dopo aver insegnato su sollecitazione di Mendelssohn, presso il Conservatorio di Lipsia, Schumann si stabilì a Dresda, abbandonando la direzione della sua rivista e dedicandosi con nuovo fervore alla composizione, particolarmente intensa negli anni dal 1844 al 1850.
Affetto da disturbi nervosi, già apparsi nel 1835 e nel 1845, e che nel 1854 lo spinsero a tentare di togliersi la vita, Schumann fu costretto a ritirarsi da ogni attività, e trascorse l'ultimo periodo della vita, circondato dall'affetto di amici, di allievi e soprattutto della moglie che fu poi l'ordinatrice premurosa e intelligente della sua opera, pubblicata sul finire del sec. XIX in trentacinque volumi. Suddiviso fra l'interesse per la letteratura (subì profondamente il fascino di scrittori quali Jean Paul Richter e Hoffmann) e la passione per la musica, Schumann portò anche nella sua produzione il riflesso di queste due passioni.
Da un lato, si spinge a punte di esasperato fervore romantico, dall'altro sa accostarsi alla musica con dolcezza e con estrema semplicità. Basterebbe mettere a contrasto le accensioni delle sue Sonate per pianoforte, op. 11 (del 1833 - 35) e op. 22 (del 1833 - 38), e la linearità dell'Album für die Jugend (Album per la gioventù) composto nel 1853 o delle Kinderszenen (Scene infantili) del 1838; o anche l'impeto di certe sue Romanzen und Balladen (composte tutte tra il 1849 e il 1851) con la pacata, intima vibrazione dei Lieder, raccolti nel ciclo Frauenliebe und-leben (Amore e vita di donna) del 1840. Del resto, la stessa personalità di Schumann critico soleva scindersi negli pseudonimi di Florestano (il battagliero) e di Eusebio (il timido e mite).
Due facce sintetizzate spesso nel terzo pseudonimo di Schumann, quello di Maestro Raro, nella cui sapienza musicale sembrava conciliarsi l'interno dissidio del musicista. Tali contrasti appaiono, infine, nella vicenda della sua musica, che pur rivelandosi tumultuosa e autonoma da formule negli anni della giovinezza, e più vicina a vagheggiamenti classici negli anni della maturità, restò sempre incline a modellare, al di là di ogni schema, la profondità del sentimento o una fuggevole illuminazione poetica.
Delle quattro Sinfonie, l'ultima (op. 120, composta fra il 1841 e il 1851) è la più ricca di nuovi presagi (da essa sembra distaccarsi l'arte di Brahms); ancora assai cari alla sensibilità moderna sono i suoi Concerti per pianoforte (op. 54, risalente al 1841 - 45) e per violoncello e orchestra (op. 129, del 1850); i poemi sinfonici Das Paradies und die Peri del 1843 e Manfred , del 1848-51, il Requiem op. 148, del 1852; la Fantasia per viola e orchestra op. 131 (del 1853).
La vastissima produzione di musica da camera comprende pagine strumentali fra le più belle del genere (Quartetto op. 47, del 1842), composizioni pianistiche d'inquietante suggestione, fra cui i cicli Papillons op. 2 in 12 pezzi, del 1830, Davidsbündler op. 6 in 18 pezzi, del 1837, Kreisleriana op. 16 in 8 pezzi, del 1838. A quelli già citati vanno aggiunti numerosi altri Lieder, fra i quali la raccolta su versi di Heine, Dichterliebe (Amore di poeta) op. 48; risalente al 1840 e comprendente 20 liriche. In quattro volumi furono pubblicati nel 1854 gli scritti critici di Schumann, tradotti poi antologicamente in diverse lingue.
Morì a Bonn nel 1856.